Monte Creino, trekking tra natura e memoria
La croce del Monte Creino è la prua di un’immensa nave. Si protende maestosa a sud verso il gruppo montuoso del monte Baldo ed il lago di Garda. Dopo pranzo spira sempre una piacevole brezza dal lago sottostante; mettetevi sulla prua, inspirate a pieni polmoni e ascoltate il silenzio della storia lontana che accompagna questi luoghi. Sembrerà di solcare onde di mari lontani. Tra il fruscio del vento ed i rumori della montagna ci piace immaginare le voci dei soldati che qui combatterono la Grande Guerra. Siete pronti ad accompagnarci a scoprire l’anima di questi luoghi?
Il percorso

Abbiamo scelto una giornata ottobrina, certi di poter apprezzare le bellissime sfumature autunnali. Questi luoghi non sono solo colori e natura. Qui le rocce, le caverne, i prati narrano anche vicende di guerra, tristi e da non dimenticare. La posizione del Monte Creino, a picco sulle valli sottostanti e quindi estremamente favorevole, spinge l’impero austroungarico, tra il 1915 e il 1918, a posizionare in questi boschi numerose postazioni di artiglieria pesante. Dovevano controllare la prima linea italiana tra la Vallagarina e l’Alto Garda. Non sarà mai una zona di aspre battaglie; gli stessi soldati che vi giungevano consideravano la permanenza sul Creino come un periodo di riposo.
Il punto di partenza si trova presso il parcheggio del passo di Santa Barbara, tra la val di Gresta e l’alto Garda trentino. Una volta parcheggiato, si imbocca una facile strada, prima asfaltata e poi sterrata, che conduce in circa 40 minuti alla croce della cima del Monte Creino (1280 m s.l.m.). Lungo la prima parte di percorso nel bosco i più piccoli possono fantasticare storie con l’aiuto delle piccole installazioni realizzate con materiale del bosco. Si tratta del progetto Creinarte. Bambini delle scuole del circondario , anno dopo anno, hanno realizzato animali, scene e oggetti tematici.
Grande Guerra con gli occhi del tenente austriaco Von Hecht

Al termine del percorso artistico si trova un bivio. Scegliete la forestale alla vostra sinistra. Di lì in avanti la Grande Guerra diventa protagonista assoluta. Volontari e i gruppi alpini hanno recuperato al tempo caverne, ricoveri, depositi, trincee e punti di osservazione. Il profumo dell’autunno mitiga il ricordo e non è facile raccontare ai più piccoli che questi furono teatri di dolore di un passato non troppo lontano. Si sale, si scende nei punti di osservazione scavati nella roccia, si percorrono le trincee a zig-zag fino all’osservatorio posto nel punto più panoramico.
Da questa postazione il tenente viennese arruolato nelle truppe austriache, Felix Von Hecht, ammirava i paesaggi di infinito che così descriveva: “la vista lassù è magnifica. Si vedono all’orizzonte i monti del Catinaccio, del Pasubio, del Baldo, del Carè Alto, del Brenta, dell’Ortles,…” Di lì una scala interamente scavata nella roccia porta a una lunga trincea in muro a secco. Lungo il percorso sono visitabili una serie di grotte scavate in roccia che fungevano da riparo o deposito.









Come arrivare
Tips
Parcheggio: 🅿️ Gratuito presso il passo di Santa Barbara
Lunghezza: ca. 4 km
Tempo di percorrenza: ca. 2 ore (in totale)
Periodo consigliato: 🌺🍂 (speciale il periodo autunnale)
Dog-friendly: 🐾🐾🐾
Spot Fotografico: 📸📸
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