Oggi vi portiamo con noi su un percorso impegnativo. La montagna è fatta anche di sentieri impervi, tracce poco visibili, percorsi lunghi e tortuosi; questo è il prezzo da pagare per apprezzare la bellezza delle nostre meravigliose montagne. Non spaventatevi dunque, ma seguiteci in questo bellissimo percorso che ci porterà alla scoperta di una montagna tanto sconosciuta quanto meravigliosa, il Monte Brugnol e la malga Valandro sotto di esso.
Sulle coste del monte Valandro
La partenza avviene dal piccolo ma delizioso paesino di Seo. Da lì parte la strada forestale che si inerpica sulle ripide coste del monte Valandro, da cui si accede all’omonima malga. Il percorso, come accennato è piuttosto ripido e lungo, per cui è necessario un certo livello di allenamento. Molto utile risulta inoltre avere dei bastoncini con sé. Il percorso inizialmente è all’interno di un suggestivo bosco di pini, abeti e faggi nelle vallette più umide; ad un certo punto la strada finisce e ci si immette su una antica carrareccia che ci riporta indietro nel tempo. Qui possiamo chiaramente distinguere ancora i solchi lasciati nelle pietre dal ripetuto passaggio dei “brozi”, i carichi di fieno o legna da ardere trascinati a valle dagli asini.

Malga Valandro, una piccola gemma
Man mano che saliamo verso l’alto, il bosco cede il passo agli sterminati pascoli del monte Valandro, dove l’occhio non si perde solo perché le montagne forniscono un punto di riferimento sicuro. Lo spettacolo è incantevole: sotto i nostri piedi si staglia tutta la valle delle Giudicarie esteriori, e mentre saliamo si nota anche un tratto di Lago di Garda… Troviamo un sasso con delle croci che ci ricorda delle difficili vite dei contadini, costretti dalla miseria a falciare per le loro vacche un fascio di fieno su questi pendii proibitivi. Seguiamo il sentiero SAT fino ad arrivare alla Malga Valandro, completamente rinnovata in anni recenti. Nello stabile è presente anche un bellissimo bivacco dove pernottare: raccomandiamo di lasciare tutto pulito ed in ordine (e magari, lasciare qualche bene primario per chi verrà dopo di noi…).



Sul Brugnol per riempirsi occhi e spirito
Proseguiamo il nostro giro dopo un momento di ristoro alla malga, dirigendoci verso il monte Brugnol. Altri 400 metri di dislivello rispetto ai 1000 che già abbiamo percorso sono impegnativi, ma per chi ha ancora energie da spendere, ne vale assolutamente la pena. Ci dirigiamo in alto seguendo i paletti bianchi e rossi della SAT, verso il valico che porta alla malga Asbelz. Un’occhiata al panorama della Val di Jon e alla conca della malga Valandro sotto di noi – gli occhi non si saziano mai di certe vedute… – e poi pieghiamo a sinistra seguendo la traccia nell’erba che porta in vetta: un ultimo sforzo e raggiungiamo la croce di legno che marca la vetta. Da qui si percepisce bene che siamo alla fine dell’inizio: il monte Brugnol in realtà è il primo rilievo di un contrafforte che, passando per il Castello dei Camosci, porta verso le Dolomiti di Brenta. Verso Sud la visuale si spinge fino alla fine delle Prealpi, così ampia che si potrebbe rimirarla per ore. E’meraviglioso stare quassù…







Per la discesa possiamo sfruttare un’ampia traccia che dal mone Brugnol scende tenendosi verso ovest: ci porterà a ricongiungerci con il sentiero poco più in basso, apprezzando nel frattempo il territorio che ci circonda in tutte le sue complessità di vallette, creste e burroni. Da qui si riesce a notare bene anche la forra che ha origine poco distante da noi in linea d’aria, in val Laon, dove si trova una vera opera d’arte della natura, l’Arca di Fraporte. Ma questa è un’altra storia… e ve la racconteremo un’altra volta.
Partenza: parcheggio Seo
Segnavia sentieri: SAT 0348, poi traccia per la cima
Lunghezza: circa 10 km totali
Tempo di percorrenza: ca. 3.5 ore (andata), ca 2.5 ore (ritorno)
Altitudine: 832 mslm – 2222 mslm
Famiglie: 👶
Pet friendly: 🐶🐶🐶 (attenzione agli orsi!)
Stagione ideale:🌸(salvo neve)🍂☀️