“Pont del diaol”, un sentiero a zig zag lungo una forra, miniere ottocentesche di lignite, ruderi di antichi mulini ed ecco servita la ricetta perfetta per un pomeriggio all’insegna di storia e avventura nel Trentino meno conosciuto. Andiamo a scoprire perché lo chiamano ponte del diavolo!

Dove trovare il Ponte del Diavolo
Ci troviamo a pochi chilometri da Rovereto sulla parte settentrionale del gruppo del Monte Baldo, sul lato della Val Lagarina. Tanto ripido e scosceso è il versante benacense a picco sul lago di Garda, quanto dolce e più degradante è il lato orientale verso la valle dell’Adige, che abbiamo scelto di esplorare.

Il punto di partenza si chiama località Zambraé e si trova poco prima del borgo di Cornè (link maps in fondo al post). Si parcheggia lungo la strada e si imbocca il sentiero dolcemente coronato da muretti a secco, alberi di ciliegio in fiore e qualche vite. Percorso il primo tratto segnato dal lavoro dell’uomo, la discesa diventa un ardito ed antico sentiero verso il cuore della forra. Un ciottolato di pietra calcarea ricopre come un tappeto fino al “Pont del diaol”, nostra prima tappa. L’orrido e il ponte, nonostante la giornata cristallina, richiamano una strana aurea magica. Facile capire il perché la tradizione popolare voglia che il ponte sia stato costruito dal diavolo stesso in persona. Qui il torrente precipita in una forra profonda una trentina di metri, per poi sparire sotto un ponte naturale di roccia chiamato “Pont de prea zonta”. Si tratta di un’enorme masso caduto sul greto del torrente in tempi lontani. Il ponte fu costruito in pietra ad arco a tutto sesto verso la metà del 1600, è lungo 13 metri e largo 4.
Antiche miniere di lignite nell’atmosfera magica della forra del torrente Sorna

Per arrivare al punto di arrivo di giornata, torniamo indietro di qualche decina di metri per addentrarci nuovamente nella forra, dal lato opposto in direzione delle antiche miniere di lignite.
180 gradoni di legno fanno rotolare velocemente verso il fondo. I deboli raggi di sole che filtrano dalla lussureggiante vegetazione, l’antico ciottolato e i gradoni lignei ci portano con la fantasia ad Alice nel paese delle meraviglie, quando attraversa la foresta di Tulgey. Non sbucano all’improvviso né il leprotto Bisestile né lo Stregatto, ma l’atmosfera di questo bosco è davvero incantata!

Giunti sul fondo il rumoreggiare del torrente Sorna diventa la colonna sonora per il resto della nostra escursione. L’acqua si raccoglie in pozze e grandi bacini dei più bei colori, i grandi massi sono levigati dal tempo e dall’acqua. Una passerella in acciaio, una ripida scala ferrata ed alcuni cordini mettono in sicurezza il sentiero che porta all’ingresso di alcune antiche miniere di lignite. Non essendo attrezzati con torce e calzature adeguate ci limitiamo a fare qualche passo nel buio per provare ad immaginare il respiro e le fatiche degli antichi minatori. L’esplorazione più profonda delle grotte diventa oggetto per una prossima escursione!
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Tips
Parcheggio: 🅿️ Gratuito lungo la strada presso località Zembraè
Lunghezza: ca. 4 km
Tempo di percorrenza: ca. 2 ore (in totale)
Periodo consigliato: 🌺🍂 (speciale il periodo autunnale)
Dog-friendly: 🐾(attenzione alle processionarie)
Spot Fotografico: 📸📸
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