Nel tardo pomeriggio di una bella giornata autunnale, la fontana al centro del paese chiacchiera sommessamente, facendo compagnia col suo suono regolare e continuo. Lo senti? Siamo nel cuore di uno dei borghi più belli d’Italia: benvenuti a Rango del Bleggio Superiore!
Rinomato per i suoi pittoreschi mercatini di Natale, nel resto dell’anno, offre scorci e colori dell’antica vita rurale del Trentino.
Si viene catapultati nelle atmosfere contadine di fine estate quando i nostri nonni, come luogo di ritrovo serale, avevano la fontana al centro del paese. Durante le belle stagioni, l’acqua era il tesoro prezioso per abbeverare le bestie, per fare giocare i bambini, per lavare i panni e per ritrovarsi a chiacchiere.




Storia del borgo di Rango
Rango, piccolo villaggio adagiato sul pendio del Bleggio Superiore alle pendici del Monte Sera, sembra quasi un paese fortificato. Ha origini molto antiche in quanto ubicato lungo la via imperiale che collegava Tione con il lago di Garda. Tutt’oggi, avendo mantenuto elementi architettonici originali, è un bellissimo esempio di antico villaggio rurale. Eccetto fatto per i tetti di paglia che vennero sostituiti con tegole dopo uno degli ultimi grandi incendi di inizio Novecento, sul resto, il borgo conserva bellissimi elementi quali ballatoi, androni, corti interne, case addossate une alle altre, antichi “volt” e loggiati.
La visita al borgo

L’entrata al villaggio avviene da un’ampia scalinata a fianco della piccola chiesa parrocchiale. Qui, alzando lo sguardo poco sopra l’androne di accesso, si nota una bellissima bifora, primo saluto al viaggiatore. Entriamo. L’atmosfera contadina riempie di pause e silenzi ogni passo. Il tempo viene cristallizzato nel rumore delle scarpe sul selciato e la curiosità impone il ritmo della visita. È bello soffermarsi su ogni avvolto anticamente adibito a stalla, sui “pont” che permettevano ai carri di salire sulle aie coperte*, sui ballatoi che, ancora oggi, sono ricamati dai colori delle pannocchie messe ad essiccare.
Consigli di visita nelle vicinanze
A poca distanza da Rango, consigliamo di passeggiare lungo le antiche stradine rurali, spesso delimitate da laste di granito, ricavate da enormi massi erratici, così abbondanti in queste zone e testimonianza delle antiche glaciazioni. Anche il paese di Balbido, detto “paese dipinto” per i murales sulle case che narrano momenti di vita contadina, merita una visita. Nel parco giochi troverete anche la “stria” (strega) più grande del mondo (dicono che toccarla porti fortuna).


Questa zona del Trentino, che fa da morbido cuscinetto fra il lago di Garda e le Dolomiti di Brenta, incanta con le sue forme dolci, i suoi paesini adagiati sull’altopiano, il verde intenso dei boschi e i panorami aperti. Nei dintorni di Rango, consigliamo fortemente altri 4 luoghi imperdibili del Trentino: Tenno il lago color smeraldo, Castel Stenico tra i meglio conservati del Trentino, la suggestiva e poco conosciuta forra del Limarò e Parco Archeo Natura di Fiavè, per catapultarsi al tempo della preistoria.
In breve come arrivare e info
Parcheggio: 🅿️ (guarda su maps)
Famiglie: 👶👶👶
Pet friendly: 🐶🐶🐶
Stagione ideale:🌸☀️🍂
📍 CLICCA QUI per impostare Maps ed arrivare direttamente al punto di partenza
* Nei villaggi rurali del Bleggio Superiore, l’aia era il piano della casa sopra l’abitazione. Di solito, aperto e raggiungibile con il ponte dai carri con i prodotti. Era anche deposito dei pochi attrezzi e luogo di lavorazione (sfoglio delle pannocchie, battitura dei fagioli ecc). Una parte era adibita a busa del fieno. Il fieno di primo taglio era il più abbondante, veniva compresso e poi si tagliava con apposito attrezzo. Sopra l’aia c’era il “soler”, piano fatto con travi e assi, con balconi su tutti i lati, come si vede ancora oggi in tanti borghi delle Giudicarie trentine. Serviva per essiccare pannocchie, noci e fieno e anche i covoni del grano. Lì si faceva anche il mucchio del secondo taglio, meno abbondante ma più buono, che veniva tagliato con la tagliatrice (fonte: Giulio Serafini).





