10 Cose Imperdibili del Capoluogo del Trentino
Data la sua strategica posizione da cui si dipartono tutte le principali direttrici che portano alle molte vallate del Trentino, la città di Trento è da sempre il naturale capoluogo del Trentino. Conosci l’origine del suo nome e sai Cosa Vedere a Trento e quali sono le 10 cose imperdibili da vedere?
Origini lontane del suo nome: Tridentum

Di più antiche origini retiche, conquistata dai romani nel primo secolo prima di Cristo viene indicata dall’imperatore romano Claudio come Tridentum, splendidum municipium. Il nome deriva probabilmente dai tre colli che la circondano. Di questo splendidum municipium sono state riscoperte numerose testimonianze. Divenne poi un Ducato longobardo autonomo. Con la conquista franca emerge sempre più il ruolo fondamentale ricoperto dal vescovo anche nelle vicende civili, come autorità riconosciuta. Nel 1026 diventa ufficialmente sede di un Principato vescovile nell’ambito del Sacro Romano Impero. Questa sua caratteristica di Principato di frontiera tra mondo germanico e latino-italico, con Principi vescovi prevalentemente di origine tedesca fino al 1500 e popolazione di entrambe le culture sia nel principato che nella città di Trento, ne fanno la sede dell’importantissimo Concilio di riforma della Chiesa. Per questo importante evento storico Trento è nota in tutto il mondo.
10 Cose Imperdibili da Vivere e Vedere a Trento e dintorni
1. Città romana

La piccola cittadina romana adagiata sulla riva sinistra del fiume Adige è stata soggetta a frequenti inondazioni sia del fiume Adige che del torrente Fersina, nonché a saccheggi e distruzioni per opera di invasioni barbariche per cui si trova attualmente sepolta. Recenti scavi si possono visitare in piazza Battisti. In piazza Duomo ci possono osservare resti della “Porta Veronensis”, mentre interessante per i pavimenti musivi è anche la villa in via Rosmini, attualmente non visitabile. Altri resti sono stati rinvenuti in vari palazzi privati
2. Periodo paleocristiano
La penetrazione del cristianesimo si è intensificata nel corso del quarto secolo, ma fortemente limitato ai centri, mentre nelle campagne resistevano i culti pagani tradizionali. Sul finire del secolo il vescovo San Vigilio manda infatti tre missionari della Cappadocia ad evangelizzare la vale di Non. I tre cappadoci vengono però martirizzati nell’anno 397. Vigilio in loro onore erige a Trento, fuori le mura, una basilica cimiteriale, poi successivamente ampliata. Sotto l’attuale Duomo si posso visitare gli scavi molto interessanti. La cattedrale era invece situata nell’antico foro romano al posto della attuale basilica rinascimentale di Santa Maria. Sul Doss Trento, detto Verruca, sono visitabili gli scavi di una chiesa dedicata ai santi Cosma e Damiano, risalente ad almeno il quinto secolo. E’ stato infatti rinvenuto un mosaico con iscrizione databile all’anno 426.
3. Il periodo del romanico
Sul finire del millennio la basilica cimiteriale diventa la cattedrale e i vescovi iniziano la costruzione del loro Palazzo, adiacente alla cattedrale, attualmente sede dell’interessante Museo diocesano. Nel XII secolo i benedettini costruiscono la loro abbazia sulla riva destra dell’Adige di cui rimane oggi solo la bellissima chiesa in stile romanico lombardo. Nel 1200 inizia il processo di costruzione dell’attuale Duomo, affidato a maestranze comacine sempre secondo lo stile romanico lombardo. Bellissimo Duomo, ma bellissima anche piazza Duomo con la sua fontana del Nettuno e la corona dei palazzi che la circondano, una tra le più belle piazze d’Italia.
4. Il castello del Buonconsiglio

Nel XIII secolo i vescovi trasferiscono la loro residenza e l’amministrazione del Principato a ridosso delle mura a nord est. Viene quindi a formarsi la parte a nord detta Castelvecchio. Nella torre a sud del complesso nel 1300 viene dipinto il bellissimo ciclo dei mesi, interessante anche per lo studio degli usi e costumi di quell’epoca lontana. Il più grande dei Principi vescovi, Bernardo Clesio, fece infine costruire il Magno Palazzo, sontuosa dimora in stile rinascimentale, a cui contribuirono rinomati artisti italiani
5. Città rinascimentale
Si dice che il Clesio abbia trovato una città di legno ed abbia lasciato una città in muratura. Certo è che a quest’epoca risalgono i palazzi nobiliari che adornano le vie del centro storico, molti dei quali ancora affrescati, come pure la costruzione sulle colline di parecchie dimore nobiliari per il soggiorno estivo. Questa importante trasformazione prepara la città ad accogliere in maniera degna il famoso Concilio di Trento, mettendo a disposizione dei padri conciliari e degli ambasciatori dimore confacenti.
6. Il periodo barocco
Al successivo periodo barocco risale la chiesa di san Francesco Saverio, chiesa dell’attiguo collegio dei Gesuiti. Un bell’esempio di stile barocco costruita su disegno di Andrea Pozzo, architetto gesuita di origini trentine.
7. Passeggiata tra le colline di Trento

Trento si piazza sempre tra i primi posti nella graduatoria delle città dove si vive meglio. Certo che la varietà delle passeggiate che circondano la città contribuisce a questo ben vivere. Si passa infatti dalle passeggiate nelle vecchie frazioni tutte ricche di chiese e cappelle, ville nobiliari, giardini con piante secolari, fontane, dimore contadine, filari di viti. Si può partire da Martignano per passare a Cognola, a Povo, a Villazzano per finire a Mattarello. Dall’altra parte della valle si passa da Piedicastello ed il Doss Trento, Romagnano a Ravina, a Sardagna da cui si può ammirare la città dall’alto. Ma si può anche inoltrarsi per sentieri ben tenuti e attrezzati nei boschi del Calisio con tracce delle antiche cave di argento (Argentario), al passo del Cimirlo, alla Marzola, al colle di San Rocco con il Bosco della città. E poi ancora i boschi di Sopramonte, di Cadine con la bellissima passeggiata al SoraSass, escursione ad anello in zone interessate da importanti opere militari della Grande Guerra e vedute sulla valle dell’Adige da balconi vertiginosi.
8. Monte Bondone

Il Bondone è la montagna di Trento, stazione sciistica per discesa e fondo d’inverno e grandi prati e passeggiate per l’estate. Alle Viote si può visitare il Giardino botanico alpino, ma tutta l’area, qualificata come riserva naturale integrale “Tre Cime”, appare interessante sia per la ricchezza della sua flora che della sua fauna. I cieli sono solcati da un’importante rotta degli uccelli migratori.
9. Sistema museale
La città di Trento vanta un ricco patrimonio museale. Dal Castello del Buonconsiglio monumenti e collezioni provinciali, al Museo diocesano tridentino e basilica paleocristiana, Le Gallerie – Fondazione Museo storico del Trentino, Torre Vanga, Ecomuseo Argentario, Doss Trento, parco e mausoleo di Cesare Battisti, Museo dell’Aeronautica Gianni Caproni, Spazio Archeologico Sotterraneo del Sass, Museo nazionale storico degli Alpini, Galleria civica di Trento, Museo della SAT – Casa della SAT.
10. Muse – Museo delle Scienze

Il MUSE di Trento è un sogno che si realizza, quello di un luogo attivo, attrattivo, memorabile, sul modello di science center e musei internazionali con mostre multimediali, giochi interattivi, sperimentazione in prima persona e un intreccio del “sapere” col “fare”.
Cosa Vedere a Trento? Questo è solo un inizio per andare ad esplorare angoli, scorci, spaccati, dall’Antica Roma al Medioevo, dal Rinascimento al Novecento. Un sentito grazie a Giulio Serafini che ci ha fornito questa simpatica lettura su Cosa Vedere a Trento, attraverso un percorso su monumenti e bellezze legate ai diversi periodi storici.
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