A cavallo tra il Trentino e la provincia di Brescia, si trova una via ferrata che ci porta ad immergerci nelle esistenze dei soldati che lassù, a quasi tremila metri, vissero, combatterono e morirono durante la prima Guerra Mondiale in quella che a causa della perenne presenza di neve venne chiamata anche la Guerra Bianca. E’ il Sentiero dei Fiori. Venite a scoprirlo con noi!

Come arrivare
Il Sentiero dei Fiori è un percorso che è stato rinnovato una decina d’anni fa e ricalca le tracce, evidentissime ed onnipresenti, delle attività delle truppe italiane che conquistarono questi luoghi nel 1915 ed iniziarono subito le opere di fortificazione. Si parte dal passo del Tonale sul versante lombardo, dove si trova l’attacco della cabinovia che ci porta a passo Paradiso. E’ possibile acquistare online il biglietto combinato che va sotto la denominazione “biglietto sentiero dei Fiori” a questo indirizzo. Arrivati al passo Paradiso, si prosegue con gli impianti successivi (corsa di sola andata inclusa nel biglietto) che ci porteranno a passo Presena, a quota 3000 m. Qui incomincia l’avventura! A tale proposito, raccomandiamo di portare per ogni evenienza i ramponi: è possibile trovare neve anche in tarda estate.


Al passo di Lago Scuro
Il sentiero ci porta inizialmente verso il basso, dove si trovano i segnavia che portano anche al rifugio Mandrone e al passo Maroccaro. Occorrerà prestare un minimo di attenzione e seguire sempre le indicazioni per il Sentiero dei Fiori. Ci portiamo sopra il lago Scuro, con la compagnia costante in sottofondo di un rombo sordo di acqua proveniente dalla nostra sinistra: le vedrette della Lobbia e del Mandrone, visibili oltre il solco profondo della Val Genova sciogliendosi creano portentose cascate che assieme formano la Sarca di Genova. Proseguiamo la nostra camminata in questo paesaggio lunare e dopo una mezz’ora arriviamo all’attacco della ferrata, che in pochi passaggi ci porterà al vero inizio del percorso: il passo di Lago Scuro.
La vita al fronte
Ci sarebbe molto da dire su questo luogo, ma ci limiteremo a ricordare che qui si trovava il più alto distaccamento permanente di truppe italiane: un vero villaggio capace di ospitare fino a 1000 soldati. Prendiamo la notevole gradinata in granito (pietra durissima di difficile lavorazione) a destra del passo e ci portiamo in quota, dove poco distante troveremo la roccia in cui i poveri soldati hanno lasciato incisi nel granito i loro nomi, e lì ci riagganciamo al cordino. Non lontano troviamo una capanna in legno, un vero piccolo rifugio. Ricostruita sulle rovine dei baraccamenti militari dalla nota guida alpina Faustinelli, il bivacco Amici della Montagna “Capanna Faustinelli” è perfettamente funzionante, con tanto di volontari che ad offerta libera vi faranno assaggiare il caffè fatto con la moka su una stufa militare originale! Ne approfittiamo per vedere l’osservatorio dall’altra parte della capanna: la vista è semplicemente incredibile.
I ponti tibetani del Sentiero dei Fiori
Arriviamo in poco tempo al passaggio più iconico del nostro percorso, i famosi ponti tibetani in acciaio. Sono nuovi, ma molto simili a quelli usati anche dai soldati in tempo di guerra per attraversare il picco noto come il Gendarme. Solo successivamente, nel 1918, è stata scavata la galleria che vediamo a destra. I passaggi aerei sono due, e sono lunghi 52 e 75 metri. L’importante qui è non soffrire di vertigini e guardare sempre avanti! Se non ve la sentite, la galleria è un’opzione per non tornare indietro.
Il Nido D’Aquila


Poco oltre, comincia una serie di passaggi su passerelle in legno. Merita una menzione la deviazione per la salita alla postazione militare del “Nido d’Aquila” da cui si domina tutta la conca del Presena, con salita verticale attrezzata che è anche percorso di discesa. Poco più avanti la ferrata termina al passo del Castellaccio con una vista decisamente triste ma notevole: casematte con sfasciumi in legno, e filo spinato arrugginito ovunque lungo la linea di confine. Abbandoniamo dietro di noi questa testimonianza della follia umana chiamata guerra, e scendiamo pensierosi lungo il sentiero del rientro. Giunti alla cabinovia Paradiso, prima della ridiscesa per chi desiderasse approfondire si trova anche un piccolo museo interattivo sulla Guerra Bianca, ospitato all’interno di un tunnel scavato nella roccia.




Da passo Presena, scendendo ulteriormente, un altro bellissimo itinerario è quello che ci porta a scoprire i laghi e laghetti della parte alta della Val Genova, fino a risalire al rifugio ai caduti dell’Adamello tanto amato anche da Giovanni Paolo II. Ma questa è un’altra storia… e ve la racconteremo un’altra volta.
Partenza: parcheggio Funivia Paradiso
Segnavia sentieri: indicazioni per Ferrata sentiero dei Fiori (bianco e rosso)
Lunghezza: circa 6 km
Tempo di percorrenza: ca. 4 ore
Famiglie: 👶(bambini almeno 7 anni in su)
Pet friendly: Non ammessi
Stagione ideale: durante la stagione degli impianti
2 comments
Bello l’articolo, ma c’è una grave inesattezza, è
tra le provincie di Trento e di Brescia. Sondrio è un po’ più distante….
Buongiorno, la ringrazio per la correzione e provvedo a rettificare. Buona lettura!