Raccontare cosa sia una malga del Trentino aiuta a rinverdire il ricordo dei nostri nonni quando, durante l’estate, abbandonavano il fondovalle per trascorrere al fresco i mesi più caldi e consentire al bestiame di arricchire la dieta con erba e fieno. Così è stato per secoli, finché grandi cambiamenti della società hanno fatto venir meno queste tradizioni. Solo col secondo dopoguerra e l’avvento del turismo alcune malghe hanno conosciuto una seconda primavera. Oggi, le malghe del Trentino rappresentano un bellissimo esempio di come secolari tradizioni gastronomiche di montagna siano diventate un bell’esempio di turismo sostenibile. Esistono però malghe e malghe. Col tempo, infatti, le più rinomate sono diventate talvolta parco giochi del turismo massivo e, ora, in inverno ed estate, fiumi di persone vi si accalcano alla ricerca della genuinità della montagna. Fortunatamente, nel sud-est del Trentino, a 1700 metri di altitudine ai piedi del gruppo del Pasubio, tra boschi e pascoli, abbiamo scoperto un luogo non ancora corrotto dalle masse e che ancora preserva i sapori più antichi. Siamo andati a scoprire Malga Zocchi.
Dove si trova la malga

Rinomata sia per l’accoglienza e la cordialità della famiglia che la gestisce, che per la produzione di formaggi artigianali come ricotta affumicata, caciotta e yogurt, si trova nel comune di Trambileno. Partendo in automobile da Rovereto si percorrono circa 16 km di curve alla volta di località Giazzera. Poco sopra, in direzione del Rifugio Lancia, si lascia la macchina al parcheggio “Al Sasso” per imboccare, sulla destra, il sentiero verso Malga Zocchi. Il segnavia da percorrere è il numero E122, un sentiero in mezzo al bosco che sale progressivamente, raggiungendo la malga in circa 40/45 minuti.
Immersa in uno scenario di tranquillità, Malga Zocchi offre un menù essenziale ed interessante; fiore all’occhiello della cucina sono gli gnocchi di fioretta, preparati rigorosamente a mano e accompagnati da scaglie di ricotta affumicata. Capitiamo poco prima di pranzo e ci godiamo dal vivo il processo di affumicatura.
Fondamentale la prenotazione, se si decide di fermarsi a mangiare, soprattutto nei weekend!
Alla scoperta della Grande Guerra da Malga Zocchi
Attraversando i pascoli che circondano la Malga, tra mucche e asinelli, è possibile raggiungere la Bocchetta dei Foxi. Qui si dipartono due percorsi alla scoperta della Grande Guerra. A destra, ci si dirige verso il Corno Battisti, teatro durante il primo conflitto mondiale della battaglia del Monte Corno dove furono catturati i due irredentisti trentini Cesare Battisti e Fabio Filzi, poi condannati a morte a Trento dalle autorità militari austriache. Era conosciuto all’epoca come Monte Corno di Vallarsa; solo dopo le vicende belliche venne ribattezzato con il nome attuale “Corno Battisti”. Prendendo, invece, a sinistra della Bocchetta dei Foxi si segue il percorso per raggiungere la cima del Monte Testo, da cui si gode di un panorama mozzafiato su tutto il gruppo del Pasubio ed, in particolare, sul dente italiano e su quello austriaco, teatro di battaglie sanguinose tra esercito italiano ed esercito austro-ungarico. Dalla cima, anzichè riprendere il percorso all’indietro, si può optare per il percorso ad anello che raggiunge il Rifugio Lancia, per poi ridiscendere al parcheggio di partenza.





Ti appassionano i luoghi della Grande Guerra in Trentino? Sul Gruppo del Pasubio e dintorni, tra i più bei percorsi, imperdibile la Forra del Lupo e la Strada delle 52 gallerie.
In breve come arrivare e info importanti
Parcheggio: 🅿️ presso Parcheggio “Al Sasso” (guarda su maps)
Segnavia sentieri: sentiero E122
Lunghezza: circa 9 km per il giro ad anello (tempo di percorrenza circa 3 ore)
Famiglie: 👶
Pet friendly: 🐶
Stagione ideale:🌸☀️🍂
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