Si racconta che Francesco Giuseppe I, imperatore d’Austria e Ungheria e chiamato familiarmente “Cecco Beppe”, giunto sulla terrazza naturale di fronte a Malga Ritorto, ammirando lo skyline delle bellissime Dolomiti di Brenta, abbia esclamato proprio così! Non si può certamente biasimarlo perché, sia d’inverno che d’estate, un punto di maggiore bellezza non crediamo possa esistere. La passeggiata per raggiungere Malga Ritorto è piuttosto semplice e, d’inverno, i paesaggi imbiancati si rivestono di un’aurea davvero magica. Prima di partire alla scoperta di quest’angolo magico di Trentino approfondiamo le origini lontane delle Dolomiti.

Antiche origini delle Dolomiti
Le Dolomiti, note anche col soprannome di “Monti Pallidi” per il colore grigio latteo delle sue rocce, hanno un’origine geologica che affonda nella notte dei tempi. Oggi, guardando verso il basso da un finestrino d’aereo, sembrano immense isole pallide in un mare verde. Sono gigantesche cattedrali rocciose che sorgono sparse su un territorio non troppo vasto tra Trentino Alto-Adige e Veneto. Sono resti di antichi fondali marini e isole di mari tropicali, formatesi più di 230 milioni di anni fa.

I mari tropicali e le lagune venivano interrotti da splendidi atolli con formazioni coralline tanto simili agli attuali Caraibi. Tali conformazioni rocciose, spinte verso l’alto dallo scontro tra placche tettoniche, emersero successivamente dagli abissi. Oggi sono le meravigliose Dolomiti.
Devono il loro nome al naturalista francese Déodat de Dolomieu (1750-1801), che, per primo, studiò il particolare tipo di roccia di cui sono composte; il loro caratteristico colore cangiante è dovuto alla loro struttura chimica. Si tratta, infatti, di un agglomerato di carbonato di calcio e magnesio con alta capacità riflettente dei colori, capace di meravigliosi riverberi di luce in albe e crepuscoli indimenticabili. Malga Ritorto si trova su un altipiano che costituisce un ottimo punto di osservazione di una di queste aree primordiali, benvenuti sulle Dolomiti del Brenta!
Come raggiungere Malga Ritorto
Lasciata l’automobile a Malga Patascoss (poco sopra Madonna di Campiglio), ci addentriamo lungo una comoda strada forestale. D’inverno, il gestore della malga provvede a tenerla pulita, anche grazie ai frequenti passaggi di motoslitte ed un piccolo gatto delle nevi. Il percorso dura all’incirca poco più di mezz’ora con passo comodo e fermandosi per godere i panorami e per ascoltare i rumori invernali del bosco. Giunti sull’altopiano, a sinistra, compaiono, come d’incanto, le maestose Dolomiti di Brenta.
Le linee vellutate del manto nevoso, il rumoreggiare del torrente, il profumo frizzante dell’aria invernale sono gli ingredienti che raccontano la ricetta per un pomeriggio pieno di belle emozioni. I bambini sono ad una festa continua alla scoperta del freddo della neve sulle mani, del brivido di una discesa in slitta e di esplorazioni intorno alla malga per sprofondare nella neve fresca. D’estate, malghe e rifugi punteggiavano la montagna di vita e di ricordi di antichi alpeggi. D’inverno, con l’arrivo del buio dell’imbrunire, questi punti diventano lucine di casette di un immenso presepe.
In breve come arrivare e info importanti
Parcheggio: Località Patascoss sopra Madonna di Campiglio
Segnavia sentieri: strada forestale
Lunghezza: 2 km
Tempo di percorrenza: ca. 30 minuti (solo andata)
Altitudine: tra 1.700 e 1.750 m s.l.m.
Famiglie: 👶👶👶
Pet friendly: 🐶🐶🐶
Stagione ideale: 🌺☀️🍂
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