Sembrava una notte di tempesta come tante quella del 29 ottobre 2018, una notte di pioggia, tuoni e lampi. Un elemento però, verso le 20, avrebbe incrementato la sua potenza fino a raggiungere forze mai viste nelle nostre valli: il vento. Immense masse d’aria spinte a velocità prossime ai 200 km/h si abbatterono sui nostri monti, sradicando intere foreste e causando danni inestimabili a livello ambientale ed economico. Il nome della tempesta Vaia alle nostre latitudini è certamente un nome che incute tristezza, ma anche voglia di rinascere.

Una storia di resilienza
In questo contesto di sconcertante rivoluzione della fisionomia dei luoghi a noi tanto cari, abbiamo saputo ritrovare in noi stessi la forza di creare nuove forme di bellezza a partire dalle rovine della tempesta che ha spazzato via milioni di ettari di foreste centenarie. Il simbolo più fulgido di questa rinascita è il Drago Vaia, opera dell’artista Marco Martalar.

Il Drago Vaia, un’opera unica
Si tratta di un’opera prodotta utilizzando i resti degli alberi distrutti dalla tempesta Vaia, montati accuratamente su un’impalcatura di legno che fa da “scheletro” all’opera. E’ il drago più grande d’Europa, infatti è alto circa sei metri e lungo sette. E’ fatto di legno non trattato ed ha perciò inscritto già dalla sua nascita il principio della sua dissoluzione: il materiale di cui è composto tornerà infine alla terra da cui proviene. Prima però quest’opera sarà simbolo e fonte di ispirazione per migliaia e migliaia di persone, tante quelle che già sono venute a visitarla, molte di più quelle che verranno: terminata il 13 novembre 2021, quest’opera è già popolarissima sui social.

Come ammirare il Drago Vaia
Per poter ammirare questa magnifica scultura è necessario recarsi nel paesino di Magrè, frazione di Lavarone. Per arrivare ci sono alcune opzioni.
Opzione 1: da Frazione Gionghi percorrere la strada pedonale dietro la Croce Rossa, attraversare la statale tenendo la sinistra in direzione del centro storico della frazione. Tenendo la destra per la piccola piazza della frazione, seguire le indicazioni del sentiero sterrato in direzione Magrè.
Opzione 2: da Frazione Cappella, recarsi verso Frazione Longhi, poi seguire le indicazioni per Lavarone Trekking fino a Frazione Magrè.
In caso di visita in inverno, si raccomandano scarponi, racchette ed eventualmente ciaspole o ramponcini.
Al ritorno, non si può non accennare all’opportunità di visitare i forti della Prima Guerra Mondiale che si trovano verso il Passo Vezzena, oppure rinfrescarsi presso il piccolo ed accogliente Lago di Lavarone. Ma questa è un’altra storia… e ve la racconteremo un’altra volta.
Partenza: loc. Gionghi, loc. Cappella
Famiglie: 👶👶
Pet friendly: 🐶🐶🐶
Stagione ideale: 🌺🍂❄️🌞