Vi piace camminare ed ammirare boschi di rara bellezza e di peculiare composizione lontano dai sentieri più frequentati? Leggete allora fino in fondo queste poche righe perchè vi racconteremo della foresta di Massampiano, luogo di quiete e profondo fascino.
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Un luogo ricco di storia

Si tratta di una foresta “sospesa” su uno “scalino” di roccia che ci ricorda come le montagne avessero un tempo un aspetto molto diverso da quello attuale. E’ assai probabile che a quelle quote vi fosse il fondovalle prima dell’ultima glaciazione; in seguito all’azione erosiva del ghiacciaio che ha scavato alla base del gradino roccioso, vi sono state ripetute frane. Le tracce sono ben visibili sia nelle Marocche di Dro sia negli ammassi di rocce che incontrerete in più punti nel corso di questa avventura.
Il percorso

Preparatevi ora alla scoperta di questo luogo quasi magico. Si parte dall’abitato di Pietramurata in zona Borgo Nuovo seguendo il segnavia SAT 0426. Da lì ci si innalza lungo la strada forestale fino a quando non si trova l’attacco del sentiero. Ci sentiamo tuttavia di suggerire di proseguire lungo la strada per ragioni di sicurezza e anche perché offre suggestivi scorci panoramici. Il percorso è di circa 3 km prima dell’accesso vero e proprio alla foresta di Massampiano: portate acqua con voi poiché ci sarà da sudare (a meno che non andiate nella stagione autunno – invernale).
Nella foresta di Massampiano

Alla fine di questo tratto di avvicinamento soffermatevi ad osservare il cambiamento di vegetazione piuttosto repentino. Da una pietraia popolata da piante quasi nane, passerete nel giro di alcune centinaia di metri ad una lussureggiante foresta di faggi con un sottobosco particolare: il tasso, una conifera relativamente rara nei nostri boschi. E’ chiamato anche “albero della morte” poiché velenoso, perciò vi suggeriamo di guardare ma… non toccare!
Alla ricerca di…

Più vi addentrerete nella foresta di Massampiano, più troverete tracciati da esplorare per essere se possibile ancora più in intimo contatto con la natura. Vi sveliamo un piccolo segreto: nella parte più alta potrete scorgere dei blocchi di pietra rosa che contengono numerosi fossili di conchiglie marine, testimoni di antiche epoche in cui la nostra terra trentina era una laguna costellata di atolli corallini. Vi sfidiamo a scoprire l’ubicazione esatta!
Salendo ancora il sentiero diventa una via ferrata detta “del Rampin”, che porta alla cima del monte Brento e al rifugio don Zio. Da lassù, la vista si allarga a perdita d’occhio sulla valle della Sarca. Ma questa è un’altra storia, e ve la racconteremo un’altra volta.
Partenza: parcheggio Borgo nuovo
Segnavia sentieri: SAT 428 – poi strada forestale sulla sinistra
Lunghezza: circa 7 km
Tempo di percorrenza: ca. 4-5 ore (in totale)
Altitudine: tra 250 e 800 m s.l.m.
Famiglie: 👶👶
Pet friendly: 🐶🐶🐶
Stagione ideale: 🌺🍂❄️