La valle dell’Adige, spina dorsale del Trentino, è percorsa dall’antica strada imperiale di collegamento tra Italia e cuore dell’Europa. Nei punti più stretti, gli uomini costruiscono fortificazioni e manieri per il controllo di commerci, il pagamento dei dazi e lo sbarramento agli eserciti nemici. Da un dosso roccioso in posizione dominante riecheggia il silenzio dell’antico Castel Sajori che, assieme al sottostante castello di Chizzola, costituiva una linea fortificata a presidio di questo punto della valle dell’Adige. Andiamo alla scoperta di un villaggio fantasma, delle postazioni italiane della Grande Guerra, delle antiche tracce del passaggio dei ghiacciai del quaternario e di antiche leggende.






Villaggio fantasma di Sajori

E’ una giornata di inizio primavera. I profumi delle prime fioriture ancora non inebriano l’aria. Gli uccelletti sentono l’arrivo dei primi caldi e cinguettano gioiosi. Ci incamminiamo in mezzo ad una faggeta che comincia a colorarsi di verde. La piacevole passeggiata ci porta in una quindicina di minuti al villaggio di Sajori. Le case sono in gran parte diroccate anche se qualche angolo pare ancora piacevolmente curato da chissà quale abitante nascosto. Curiosiamo qualche minuto e passiamo oltre.
Sulla sinistra, un cartello indica il percorso verso il castello. Proseguiamo e ci imbattiamo in alcune caverne scavate dai soldati durante la prima guerra mondiale. La zona, come tutta questa parte del gruppo del Monte Baldo, è solcata da chilometri di trincee e punteggiata da ricoveri in caverna e resti di baraccamenti. Anche quest’area era un grande campo trincerato.

Curiosa la traccia delle ultime grandi glaciazioni. Immense pietre calcaree sono levigate e al tatto sembrano un morbido tessuto. Qui il passaggio millenario del ghiacciaio ha lisciato e ammorbidito questi grandi massi, originariamente rugosi e spigolosi. La leggenda vuole che proprio nel luogo dell’immagine qui a fianco i conti del castello imbandissero grandi banchetti e ballassero per notti intere. Ancora oggi, nelle notti di luna piena, gli abitanti dei villaggi vicini odono grida e canti festosi.
Castello di Sajori

Proseguiamo lungo il sentiero e giungiamo alla radura sottostante al castello. I ruderi sono ben visibili in quanto abbarbicati sullo sperone. La funzione principale era di presidio e controllo del territorio. Nelle giornate più terse il panorama spazia dalla città di Rovereto fino ad Ala. Il meteo di quest’oggi presenta un po’ di foschia ma comunque la vista lascia a bocca aperta.
Per rientrare al punto di partenza della nostra passeggiata, scendiamo dal castello e percorriamo, senza rientrare nel bosco, la forestale a fianco dei campi a vite.
Come arrivare
Tips
Parcheggio: 🅿️ Gratuito lungo strada
Lunghezza: ca. 4 km
Tempo di percorrenza: ca. 2 ore (in totale)
Periodo consigliato: 🌺🍂
Dog-friendly: 🐾🐾🐾
Spot Fotografico: 📸
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Il Trentino è costellato di meravigliosi castelli. Per scoprire altri Castelli della Val Lagarina ti suggeriamo di cliccare qui e leggere il nostro post. Scoprirai castelli numerosi e bellissimi, alcuni perfettamente conservati, altri ridotti a ruderi nascosti dalla vegetazione ed altri ancora dimenticati dall’oblio e annoverati tra i castelli “scomparsi”. Buone letture ed esplorazioni!