Una strada stretta e tortuosa costruita in parte nella roccia ed in parte aggrappata al ciglio della montagna regala panorami mozzafiato. Il punto più suggestivo, dotato di panchina, si trova esattamente sopra a Castel Toblino; il salto di alcune centinaia di metri consente una vista sublime e spazia in un colpo solo sulle sottostanti piana del fiume Sarca, Valle dei Laghi e, più all’orizzonte, Val di Cavedine e Lago di Garda. Poco prima si trova il bivio per Margone; tuttavia, prima di raggiungere la meta finale della giornata, proseguiamo per un altro paio di chilometri la strada nella roccia fino al pittoresco borgo di Ranzo.

Ranzo, antico villaggio di origini romane
Proprio a Ranzo dimorava fino ad una decina di anni fa lo zio curato di montagna, don Cesare Serafini. Fin da ragazzo erano frequenti le visite di famiglia, specialmente durante le festività. Sono belli e numerosi i ricordi delle scorribande per l’antico borgo appollaiato su una sella terrazzata. Ranzo ha origini molto antiche in quanto passaggio dell’antica strada romana di accesso alle valli Giudicarie. L’attuale provinciale nella roccia risale agli anni ’50 del secolo scorso. Fino ad allora due erano le possibilità per raggiungere i borghi di Rango e Margone: l’impervia mulattiera dello Scal per raggiungere Margone e quella del Rio de la Val da Toblino, direzione Ranzo.
Prima di raggiungere il borgo di Margone, ci addentriamo nella parte più storica di Ranzo, ammirando volti antichi, viuzze strette, elementi di architettura rurale e la piccola ma caratteristica parrocchiale a tre navate di San Nicolò.
Margone, paese del silenzio e della patata blu

Riprendiamo l’automobile ripercorrendo all’indietro un tratto di strada nella roccia fino al bivio, sulla sinistra, verso Margone. In poco più di un chilometro si spalanca un nuovo terrazzamento che fa da perfetta cornice verde intenso all’azzurro turchino del cielo. Un piccolo grumo di case antiche sembra fermo a tempi lontani. Siamo giunti a Margone, paese del silenzio.
Il fenomeno di invasione turistica qui non è ancora arrivato. Gli abitanti permanenti sono pochi, il silenzio interrotto solo dalle nostre voci ed i colori primaverili tratteggiano un quadro che tanto sarebbe piaciuto ai pittori impressionisti. Tra campi, orti, prati e animali da cortile, Margone è un luogo dove fermarsi a riposare e partire per una delle facili escursioni che circondano il paese. Passeggiando intorno al borgo calpestiamo il dolce rumore dell’erba primaverile dei campi e, in direzione della valle sottostante, troviamo, presso il gazebo di aeromodellismo, un altro punto panoramico imperdibile. L’aria frizzante del tardo pomeriggio, pulita dalla pioggerella della mattina, punzecchia il volto, ma permette uno sguardo infinito fino al lago di Garda.
La vista spazia sui tre laghi che, verso l’imbrunire, sembrano colorarsi di smeraldo. Fermi sul ciglio a contemplare, la sensazione è quella di essere un bambino che osserva dall’alto il suo bellissimo plastico, dove tutto è perfetto. Il silenzio del villaggio di Margone completa alla perfezione questo angolo di paradiso. Ci torneremo!
Curiosità: la patata blu

Sui campi attorno a Margone viene coltivato un prezioso tubero originario delle Ande peruviane, dal gusto intenso. Si tratta della patata dal blu intenso dovuto all’elevata presenza di antociani, sostanze antiossidanti utili per la salute in quanto, neutralizzando i radicali liberi, rallentano i processi di invecchiamento. Il colore blu/viola della buccia e della polpa è dovuta a tali sostanze, le stesse contenute anche in mirtilli e melanzane. Non siamo riusciti ad acquistarne presso i contadini locali ma sarà occasione per tornare ad estate inoltrata, al momento del raccolto.
In breve come arrivare e info
Parcheggio: 🅿️ (guarda su maps)
Famiglie: 👶👶👶
Pet friendly: 🐶🐶🐶
Stagione ideale:🌸☀️🍂
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