Per secoli il lago di Loppio viene raccontato come uno dei luoghi più pittoreschi del Trentino. Nel 1958, con la costruzione della galleria Adige-Garda, un “errore” causa l’abbassamento della falda freatica sottostante. Il lago, purtroppo, si prosciuga. A noi rimangono le narrazioni dei grandi viaggiatori ottocenteschi ed un vasto bacino che, recentemente, ha acquisito una nuova e suggestiva fisionomia. E’ un gioiello lacustre che, dal 1987, con l’istituzione della riserva protetta, è divenuto un presidio naturalistico del Trentino. Andiamo a scoprire questo luogo speciale.
Dove si trova quest’effimero laghetto che si rigenera dopo abbondanti piogge?
È situato nell’incisione valliva tra il gruppo del Monte Bondone e quello del Monte Baldo, nella parte meridionale del Trentino. L’escursione proposta è una passeggiata di circa 5 chilometri (andata e ritorno) lungo le rive del bacino lacustre.
Il punto di partenza è un comodo parcheggio presso il villaggio di Loppio, a fianco dell’antico palazzo nobiliare dei conti di Castelbarco. Dal Quattrocento, questa casata nobiliare fu protagonista delle vicende lagarine. Alcune tra le più suggestive leggende sono legate ai castelli di loro proprietà nel basso Trentino. Tra i più noti manieri castrobarcensi si annoverano il castello di Avio ((👉 Leggi il nostro post…) e quello di Rovereto ((👉 Leggi il nostro post…) di cui abbiamo già narrato storia, bellezze e curiosità.
Il primo tratto è un avvicinamento al lago, percorrendo la ciclovia in direzione del lago di Garda. All’improvviso, il paesaggio a vite lascia il posto al fascino lacustre. Il lago si presenta con abiti diversi a seconda del periodo dell’anno e del volume delle precipitazioni. Nel nostro caso, nel mezzo della primavera, il livello dell’acqua è piuttosto alto. Decisamente suggestivo è il primissimo colpo d’occhio sulla superficie d’acqua punteggiata dai tronchi che fuoriescono, un po’ come mangrovie tropicali in una variante alpina. Non sempre è così e, nei mesi di siccità, il livello si abbassa molto; si sente spesso parlare di questo specchio d’acqua come il “lago effimero”.

Per godere di queste atmosfere non molto consuete per l’alto Garda trentino, all’inizio del lago, alcuni sentieri su terrapieni permettono di addentrarsi tra pozze d’acqua non molto profonde. Tronchi di salici e pioppi, gracidare delle rane e richiami delle folaghe, nei rari momenti non interrotti dal fastidioso sottofondo del traffico della vicina statale, creano un quadretto molto bucolico.




Sant’Andrea del Lago di Loppio, piccola isola del tesoro tra storia, tempo e natura

Proseguendo una decina di minuti a piedi lungo la ciclabile che costeggia il lago di Loppio, giungiamo ad uno sperone roccioso e si apre l’orizzonte sull’antico passato.
L’isola di Sant’Andrea è un castelliere preistorico e per secoli punto di controllo strategico sul passaggio dalla valle dell’Adige al lago di Garda.
La lettura dei cartelli di approfondimento aprono il sipario tra passato e presente.
Il percorso di esplorazione ad anello è un viaggio nel tempo. Saliamo. Ci imbattiamo in un villaggio fortificato millenario e nella chiesetta dedicata a Sant’Andrea. La cima dell’isolotto è anche una terrazza che riporta alla memoria le vestigia della flotta veneziana quando, nel Quattrocento, navigò per fiumi, terre e laghi. Passò proprio davanti a quest’isolotto fortificato. Chissà cosa avranno pensato gli abitanti di fronte al passaggio del grande corteo della Serenissima di Venezia.


A quel tempo, e per molti altri secoli, fu uno splendido specchio d’acqua. Fino al 1958 quando l’improvvida azione umana stabilì una fermata. La natura, però, ha saputo ribaltare ancora una volta quella che sembrava la fine. Da quassù emerge tutto il fascino di questo ecosistema lacustre, fragile e bellissimo.
Info utili
Parcheggio: 🅿️ Gratuito presso il villaggio di Loppio
Lunghezza: ca. 5 km (andata e ritorno)
Tempo di percorrenza: ca. 2 ore (in totale)
Periodo consigliato: 🌺🍂 (speciale il periodo autunnale)
Dog-friendly: 🐾 (attenzione alle zecche)
Spot Fotografico: 📸📸
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